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Aprile è stato il mese decisivo per la partenza di un progetto pilota che interessa alcuni Comuni della Bassa Valle Camonica. Il principale obiettivo è quello di aiutare la popolazione a convertire positivamente, giocando, le proprie abitudini di spostamento, anche al fine di incrementare la qualità della vita sul territorio e di rispondere attivamente alle sfide più urgenti che la situazione attuale ci propone.

Una Valle ciclabile” è il nome di uno dei due progetti vincitori del bando Cariplo “Effetto Eco”. Tale progetto, della durata di due anni e promosso da Bio-distretto Valle Camonica e da Legambiente Circolo Valle Camonica, ha l’obiettivo di sperimentare strategie di mobilità attiva, privilegiando, in questo caso, la bicicletta come mezzo accessibile e democratico, al fine di cambiare le abitudini di spostamento quotidiano della popolazione. Per tale ragione, il progetto vedrà coinvolti diversi soggetti, tra i quali le amministrazioni dei sette Comuni aderenti (Darfo Boario Terme, Piancogno, Esine, Berzo Inferiore, Cividate, Malegno, Breno), le imprese private, l’ATS, la Comunità Montana e gli Istituti scolastici.

Il progetto, che ha preso ufficialmente vita il 19 aprile 2022, si pone, inoltre, il più ampio obiettivo di rispondere ad alcune delle esigenze emergenti, quali: il miglioramento della qualità dell’aria, a oggi fortemente compromessa da un sistema di trasporto prevalentemente auto-centrico; il risparmio delle risorse energetiche, ancora più urgente di fronte al recente conflitto in atto, e una conversione delle abitudini, che sia in linea con l’obiettivo della transizione ecologica; il miglioramento delle condizioni di salute psicofisica della popolazione, tramite la sperimentazione dei benefici che la mobilità attiva regala, anche in ottica di un recupero del benessere globale della persona a seguito degli stravolgimenti provocati dalla pandemia, nonché, aspetto particolarmente “caldo” in queste ultime settimane, dati i prezzi non irrisori del carburante, l’enorme risparmio per tutti, in primis a livello economico.

“Tutti possono partecipare”- spiega Marco Bigatti, uno degli ideatori del progetto - “è un programma innovativo che attivamente va a modificare le abitudini dei cittadini, abituati a spostarsi anche per brevi tragitti in automobile. La quasi totalità dello spazio pubblico è riservata alle auto, i paesi e le città visti dall'alto sono dei parcheggi a cielo aperto, quindi dovremmo invertire questo tipo di tendenza: restituire lo spazio ai pedoni e ai ciclisti, migliorando la qualità della vita delle persone e diminuendo il traffico. Pensiamo, per esempio, a quante biciclette potrebbero starci in un parcheggio! Ne ricaverebbe beneficio anche il commercio di prossimità. È una transizione ecologica che necessita di tempo e l’obbiettivo del progetto è quello di stimolare un ragionamento anche su queste problematiche.”

Le attività previste si baseranno su interventi di formazione e sensibilizzazione degli studenti e del personale aziendale e amministrativo, di infrastrutturazione e di sperimentazione concreta del mezzo tramite una proposta ludica che coinvolgerà la popolazione dai 14 anni in su, residente e/o lavoratrice all’interno dell’area di progetto sopra indicata.

“Il progetto viaggia su tre filoni”- continua Marco – “c’è quello della sensibilizzazione e della divulgazione, che è più legato a eventi che faremo per incentivare l'utilizzo della bicicletta e alla promozione del progetto; il filone della formazione, che vedrà il nostro intervento all'interno delle Scuole medie e superiori, ma anche nelle aziende coinvolte e che si faranno coinvolgere, e poi c'è il filone della gamification, la parte più ludica, che coinvolgerà in un concorso a premi tutti coloro che decideranno di abbandonare l'auto in favore della bicicletta. Per farlo, dovranno scaricare un'applicazione e inserire il loro luogo di residenza, il loro luogo di lavoro o la propria scuola e poi iniziare a pedalare! A seconda, poi, di quanti kg di Co2 avranno evitato pedalando e a seconda del traguardo raggiunto, sarà corrisposto un premio, che va dal campanello, al kit di riparazione per bici, fino a un buono da 50,00 euro da spendere presso un negozio di biciclette.”

Obiettivo principale è quindi quello di promuovere un percorso di transizione verso modelli di mobilità più sostenibili e sani. Biodistretto e Legambiente vorrebbero incentivare comportamenti virtuosi, come la riduzione degli spostamenti brevi (soprattutto < a 10 km) in automobile a favore di mezzi di trasporto più eco compatibili, come la bicicletta, e l’adozione di buone pratiche nelle amministrazioni locali e nell’impresa privata, che portino un cambiamento nelle abitudini di spostamento quotidiano della popolazione. 

 “L’aspetto più interessante – aggiunge Bigatti - è che la politica si riempie la bocca di parole da anni sui temi ambientali e sulla mobilità sostenibile; tuttavia, spetta sempre alla società civile e all’associazionismo agire nel concreto e smuovere le acque, sollecitando l’amministrazione pubblica ad ampliare gli investimenti in tal senso”. Ed è proprio questo che gli organizzatori del progetto vogliono fare, incentivando, in particolare, la ciclo-mobilità e mobilità integrata con iniziative di formazione, sensibilizzazione e sperimentazione. 

La Valle Camonica non fa eccezione rispetto alla problematica situazione della mobilità; la prevalenza del trasporto privato e motorizzato su quello pubblico, automobili non performanti, una bassa qualità dell’aria, in parte dovuta proprio agli scarichi dei motori a scoppio, sono esempi lampanti di un inefficiente sistema di mobilità camuno.  La Valle conta, infatti, una densità di più di 600 automobili per 1000 abitanti e la qualità dell’aria, complice la configurazione di una vallata stretta e con alcuni ‘gomiti’ e ‘imbuti’ e con ristagni di ventilazione, è bassa e tristemente in linea con i dati delle zone più inquinate della Lombardia. 

“I promotori di questo progetto pilota” - continua Marco Bigatti - “vorrebbero iniziare a contribuire alla realizzazione di un necessario cambio culturale, dimostrando che andare in bicicletta, oltre ad essere un atto bellissimo e liberatorio, ha innumerevoli ricadute positive: alleggerisce il peso sul sistema sanitario, migliora la qualità della vita, aiuta l’ambiente e non alimenta l’insensato abuso di risorse del mondo. Proprio per questo, si configura anche come un gesto di pace, trasversale e accessibile quasi a tutti. Perché non esistono auto ecologiche, nonostante il bombardamento delirante di pubblicità ed eco-incentivi per acquistarne di nuove. Non siamo contro le auto - chiarisce Bigatti - ci interessa, tuttavia, che le persone provino anche la bici per la mobilità quotidiana, che risalgano in sella, che intuiscano la meraviglia, un passo alla volta.”

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